Novità di Windows Server 2025 Datacenter
Windows Server 2025 Datacenter è l’edizione più recente del sistema operativo server di Microsoft, rilasciata alla fine del 2024 con un insieme di novità significative in termini di prestazioni, sicurezza, compatibilità e integrazione con il cloud. È il successore di Windows Server 2022 all’interno del canale di servizio a lungo termine (LTSC) e gode di supporto ufficiale fino a ottobre 2034. Questa versione introduce funzionalità avanzate che migliorano la sicurezza, le prestazioni e la flessibilità della piattaforma, adottando al contempo un’interfaccia modernizzata nello stile di Windows 11, per offrire un’esperienza familiare all’utente.
Windows Server 2025 Datacenter mantiene la solidità dei suoi predecessori e incorpora innovazioni pensate per adattarsi alle esigenze attuali delle aziende, dallo storage più veloce a una migliore integrazione ibrida con il cloud. Nelle sezioni seguenti, esploreremo nel dettaglio le principali novità di Windows Server 2025 Datacenter e le confronteremo con le versioni precedenti (Windows Server 2022, 2019, 2016 e 2012) in aree chiave come prestazioni, sicurezza, compatibilità e supporto. Alla fine, forniremo anche raccomandazioni su quale versione scegliere in base a diversi scenari (piccole imprese, grandi aziende o ambienti di laboratorio).
Principali novità di Windows Server 2025 Datacenter
Windows Server 2025 introduce miglioramenti sostanziali in diversi ambiti. In questa sezione analizziamo le novità più rilevanti in termini di esperienza utente, sicurezza, prestazioni, virtualizzazione e integrazione cloud.
Esperienza utente e amministrazione modernizzata
Una delle prime cose che gli utenti noteranno installando Windows Server 2025 è la sua interfaccia rinnovata. Al primo accesso, l’ambiente desktop adotta lo stile visivo di Windows 11, rappresentando un cambiamento estetico significativo rispetto a Windows Server 2019 o 2016 (che avevano l’aspetto di Windows 10). Questo design moderno non solo è più gradevole alla vista, ma facilita anche la transizione per gli amministratori già abituati a Windows 11 negli ambienti client.
Inoltre, l’edizione Datacenter 2025 integra di default diversi strumenti e funzionalità di uso quotidiano che prima richiedevano installazione o attivazione manuale. Ad esempio, ora il supporto per Bluetooth e Wi-Fi è attivo di fabbrica: è possibile collegare periferiche (mouse, tastiere, cuffie, ecc.) tramite Bluetooth direttamente, cosa che nelle versioni precedenti richiedeva driver o configurazioni aggiuntive. Allo stesso modo, la funzione Wi-Fi è disponibile senza dover aggiungere il ruolo specifico, semplificando la configurazione del server in ambienti in cui è disponibile solo la connessione wireless.
Per quanto riguarda gli strumenti amministrativi, Windows Server 2025 include di serie utilità che prima era necessario installare separatamente. Spicca Windows Terminal, la console a riga di comando moderna e multiterminale, ora installata di default per offrire un’esperienza più potente agli amministratori di sistema. Viene inoltre integrato WinGet (Windows Package Manager), che consente l’installazione di pacchetti software tramite riga di comando in modo semplice, come già avviene in Windows 10/11. Queste aggiunte semplificano la gestione del server, offrendo strumenti aggiornati senza passaggi extra.
Compressione dei file integrata
Un’altra novità comoda è la compressione dei file integrata in Esplora risorse. Windows Server 2025 aggiunge un nuovo menu contestuale “Comprimi in…” che permette di comprimere file o cartelle nei formati ZIP, 7z o TAR con un semplice clic destro. In passato, gli amministratori dovevano installare software di terze parti o utilizzare strumenti da riga di comando per questa funzionalità; ora è disponibile nativamente nel sistema operativo. Anche la schermata del Task Manager è stata modernizzata con il design di Windows 11 (materiale Mica), apportando non solo un miglioramento estetico, ma anche nuove funzionalità per il monitoraggio dei processi.
Infine, è importante menzionare la facilità di aggiornamento e compatibilità retroattiva offerta da questa versione. Microsoft ha semplificato gli aggiornamenti in-place: è ora possibile aggiornare direttamente un server da Windows Server 2012 R2 (o successivo) a Windows Server 2025 in un solo passaggio. Nelle versioni precedenti, come Windows Server 2019, una migrazione da 2012 R2 richiedeva aggiornamenti intermedi o reinstallazioni. Ora le organizzazioni con server più datati possono passare direttamente alla versione 2025, fino a quattro versioni in un unico salto, risparmiando tempo e riducendo le interruzioni.
Miglioramenti della sicurezza multilivello e protezione avanzata
La sicurezza è un pilastro fondamentale di Windows Server 2025 Datacenter. Microsoft ha introdotto una serie di funzionalità di sicurezza multilivello per proteggere meglio il sistema operativo, i dati e le credenziali dalle minacce attuali. Una novità importante è che Credential Guard è abilitato di default nei dispositivi che soddisfano i requisiti hardware. Credential Guard isola e protegge le credenziali di sistema (come gli hash NTLM e i ticket Kerberos) tramite la virtualizzazione, rendendo più difficili gli attacchi per il furto di credenziali, anche se un malware ottiene privilegi amministrativi. Nelle versioni precedenti, come Windows Server 2019 o 2022, questa protezione esisteva ma doveva essere attivata manualmente; ora è attiva “out of the box”, aggiungendo un ulteriore livello di difesa senza l’intervento dell’amministratore.
Un’altra novità rilevante è il Hotpatching. Per la prima volta, Windows Server Datacenter (tramite Azure Arc) consente di applicare patch di sicurezza al sistema operativo senza riavviare la macchina. Questa funzione di hotpatch era in precedenza disponibile solo su Windows Server Azure Edition 2022, ma ora è estesa a tutte le installazioni di Windows Server 2025 connesse ad Azure Arc. Grazie al Hotpatch, i server possono installare molte patch critiche “a caldo”, eliminando o riducendo drasticamente i riavvii e i tempi di inattività – un vantaggio particolarmente importante per i server critici che richiedono alta disponibilità.
Nell’ambito di Active Directory (AD), Windows Server 2025 introduce una “nuova generazione” di miglioramenti che aumentano sia la sicurezza che la scalabilità del servizio directory. Uno dei limiti storici di AD era la dimensione di pagina del database (8 KB), che limitava il numero di valori in alcuni attributi e la dimensione di certi oggetti. Ora AD può, in modo opzionale, utilizzare pagine da 32 KB nel database, superando questi limiti e permettendo, per esempio, a un attributo multivalore di contenere fino a ~3200 voci (2,6 volte in più rispetto a prima). Questo migliora la scalabilità e consente di gestire strutture AD più grandi in ambienti aziendali estesi. Inoltre, AD 2025 include strumenti di riparazione degli oggetti (per correggere attributi critici mancanti) e nuove policy di sicurezza: ad esempio, impedisce per impostazione predefinita l’assegnazione di password predefinite ai nuovi account macchina, generandole ora in modo casuale e sicuro. Questi miglioramenti rafforzano la sicurezza di AD per prevenire configurazioni deboli o pratiche obsolete vulnerabili agli attacchi.
Sicurezza delle comunicazioni e dei dati
La sicurezza delle comunicazioni e dei dati è stata ulteriormente rafforzata. Windows Server 2025 unifica per tutte le edizioni una funzionalità precedentemente esclusiva della versione Azure: SMB su QUIC, un nuovo protocollo di trasporto per SMB che funziona su UDP/443 con crittografia TLS 1.3. SMB over QUIC consente di accedere in modo sicuro a risorse condivise tramite reti non affidabili (come Internet) senza la necessità di una VPN, sfruttando QUIC per connessioni affidabili e a bassa latenza. In Windows Server 2022 Datacenter Standard, SMB over QUIC non era disponibile (solo nella Azure Edition); ora, con Windows Server 2025, qualsiasi server Datacenter o Standard può abilitarlo, facilitando scenari di accesso remoto sicuro ai file. Inoltre, SMB in 2025 introduce configurazioni predefinite più rigorose: la firma SMB è ora obbligatoria per tutte le connessioni in uscita (in precedenza solo per percorsi specifici come SYSVOL), la comunicazione LDAP è crittografata di default (LDAPS), e viene introdotto un limitatore di velocità di autenticazione SMB per contrastare gli attacchi brute force (inserendo piccoli ritardi dopo più tentativi falliti). Queste misure complicano attacchi di tipo brute force, relay o man-in-the-middle contro i servizi di file sharing.
Infine, Windows Server 2025 integra strumenti di sicurezza aggiuntivi già inclusi nel sistema. Un esempio è l’arrivo di OpenSSH (client e server) preinstallato. Nelle versioni precedenti, abilitare SSH su Windows richiedeva installazioni manuali; ora, con la Datacenter 2025, un amministratore può attivare il servizio SSH con un solo clic dal Server Manager (è presente un'opzione “Accesso remoto SSH”) e gestire gli accessi tramite il gruppo utenti OpenSSH. Questo facilita l'amministrazione remota sicura tramite Secure Shell, soprattutto in ambienti ibridi o per sviluppatori che preferiscono SSH a WinRM/RDP. È inoltre inclusa una baseline di sicurezza predefinita con oltre 350 impostazioni preconfigurate secondo le best practice di Microsoft, applicabili fin dall’inizio per proteggere il server secondo gli standard raccomandati. Complessivamente, questi miglioramenti rendono Windows Server 2025 la versione più sicura di sempre, rafforzando il sistema già dalla configurazione iniziale rispetto a Windows Server 2016 o 2019, dove molte di queste protezioni erano assenti o non attive per impostazione predefinita.
Prestazioni e scalabilità: potenza per carichi di lavoro moderni
In termini di prestazioni e capacità, Windows Server 2025 Datacenter rappresenta un salto significativo rispetto alle versioni precedenti. Grazie a un miglior supporto hardware e ottimizzazioni del kernel, questa versione è in grado di sfruttare in modo più efficiente l’hardware di nuova generazione.
Un progresso chiave è il supporto per la nuova architettura di paginazione a 5 livelli nei processori moderni, che consente al sistema di gestire fino a 4 petabyte di RAM fisica su un singolo server. Questo valore è un ordine di grandezza superiore rispetto a Windows Server 2022, che supportava fino a 48 TB di RAM in configurazioni hardware di fascia alta. Per confronto, Windows Server 2012 aveva un limite di 4 TB e Windows Server 2016/2019 circa 24 TB. Anche se oggi poche organizzazioni utilizzano server con petabyte di memoria, questo cambiamento rende Windows Server 2025 pronto per il futuro in ambienti di calcolo ad alte prestazioni (si pensi a grandi data center o ad applicazioni di intelligenza artificiale intensive), eliminando potenziali colli di bottiglia nella memoria durante il ciclo di vita del supporto (che arriva fino al 2034). Rimane inoltre il supporto per un massimo di 2.048 processori logici per host, introdotto nel 2022, sfruttando sistemi multicore massicci.
Oltre ai limiti teorici, Microsoft ha implementato ottimizzazioni concrete delle prestazioni. In particolare, il sottosistema di archiviazione con unità NVMe è stato perfezionato per ottenere il massimo rendimento. Windows Server 2025 raggiunge fino al 60% in più di IOPS (operazioni di input/output al secondo) nello storage NVMe rispetto a Windows Server 2022, a parità di condizioni hardware. Questo miglioramento, evidenziato da Microsoft e dalla stampa di settore, rappresenta un grande vantaggio per carichi di lavoro intensivi su disco, come database o sistemi di virtualizzazione che utilizzano dischi NVMe ultraveloci. Microsoft segnala inoltre che i miglioramenti allo storage flash rendono Windows Server 2025 “una piattaforma ancora migliore per SQL Server”, grazie alla maggiore velocità e alla minore latenza. In ambienti dove lo storage è critico, l’aggiornamento da 2019 o 2022 a 2025 può tradursi in risposte molto più rapide senza necessità di cambiare hardware.
Novità funzionali
In ambito storage, Windows Server 2025 introduce anche alcune novità funzionali: Dev Drive (un tipo speciale di volume pensato per i carichi di lavoro degli sviluppatori) ora supporta la clonazione dei blocchi, grazie all’utilizzo del file system ReFS. Questo significa che, copiando file di grandi dimensioni all’interno dello stesso volume ReFS, il sistema può clonare internamente i riferimenti ai blocchi invece di duplicare tutti i dati, accelerando notevolmente le copie e risparmiando spazio. Per l’utente, la copia di file molto grandi risulterà molto più veloce rispetto a Windows Server 2019/2022, offrendo un’esperienza simile alle “copie istantanee” dei sistemi di archiviazione avanzati. Inoltre, ReFS in Windows Server 2025 include deduplicazione e compressione nativa migliorate, contribuendo a ottimizzare l’utilizzo del disco su file server o ambienti VDI (funzionalità che prima erano disponibili solo su NTFS o non completamente integrate in ReFS nelle versioni precedenti).
Nel settore della rete, questa versione mantiene e potenzia i miglioramenti relativi alle prestazioni delle comunicazioni. Ad esempio, introduce Accelerated Networking (AccelNet) per la virtualizzazione (in anteprima), che semplifica l’uso della tecnologia SR-IOV negli ambienti Hyper-V. Con AccelNet, le macchine virtuali possono beneficiare di trasferimenti di rete ad alta velocità, con latenza ridotta e minore utilizzo della CPU, senza la complessità della configurazione manuale richiesta in precedenza con SR-IOV. Questo è particolarmente utile nei cluster di virtualizzazione dove le prestazioni di rete sono critiche (come lo storage convergente o i servizi con elevata domanda di rete). Inoltre, Hyper-V migliora la scalabilità delle singole VM: in Windows Server 2025 una macchina virtuale di seconda generazione può supportare fino a 240 TB di RAM e 2.048 processori virtuali — superando di gran lunga i limiti delle VM in 2019/2022 (che erano circa 12 TB di RAM e 240 vCPU). Questo rende possibili scenari di virtualizzazione di carichi di lavoro estremi su un singolo host virtuale, ideale per simulazioni di grandi database o applicazioni scientifiche in ambienti di test.
Infine, va sottolineato che anche l’efficienza complessiva del sistema è stata ottimizzata. Windows Server 2025 include DTrace come strumento nativo per il monitoraggio delle prestazioni in tempo reale, facilitando per gli amministratori l’identificazione dei colli di bottiglia e l’ottimizzazione del sistema senza dover ricorrere a strumenti di terze parti. Inoltre, migliora la gestione degli ambienti NUMA in servizi come Active Directory, che ora può utilizzare i processori presenti in tutti i gruppi NUMA (in precedenza era limitata al gruppo 0) per scalare su server con più di 64 core. Complessivamente, questi miglioramenti garantiscono che Windows Server 2025 sfrutti al massimo l’hardware moderno, offrendo prestazioni superiori e maggiore capacità di crescita rispetto alle versioni precedenti.


Virtualizzazione, container e IA: novità per ambienti moderni
Windows Server 2025 Datacenter è progettato per rispondere alle tendenze attuali in materia di virtualizzazione e containerizzazione, integrando funzionalità pensate per supportare in modo più efficiente i carichi di lavoro di intelligenza artificiale e le applicazioni containerizzate.
In Hyper-V troviamo diversi miglioramenti pensati per scenari ad alta disponibilità e nuove tecnologie. Ad esempio, la creazione di macchine virtuali utilizza ora di default la Generazione 2 nell'assistente di Hyper-V Manager, a conferma della maturità di questa generazione di VM (più sicura e ricca di funzionalità) rispetto alla Gen1. Ancora più importante, Windows Server 2025 introduce il partizionamento GPU con alta disponibilità: è possibile assegnare partizioni di una GPU fisica a più macchine virtuali (tecnologia nota come GPU-P) e, se l’host si guasta, la VM che utilizza quella GPU può essere riavviata automaticamente su un altro nodo del cluster. Supporta persino la migrazione live delle VM con GPU-P su un altro host, operazione precedentemente complessa, permettendo il bilanciamento del carico o la manutenzione senza dover spegnere le macchine virtuali che utilizzano accelerazione grafica. Questo è essenziale per i carichi di lavoro legati all’IA o alla visualizzazione che sfruttano GPU condivise: ora possono essere eseguiti con tolleranza ai guasti e mobilità, caratteristiche fondamentali per ambienti aziendali esigenti.
Integrità del codice imposta dall’hypervisor
Un altro progresso importante è il miglioramento della Hypervisor-Enforced Code Integrity e l’introduzione di nuove funzionalità di sicurezza per la virtualizzazione. Windows Server 2025 abilita di default una funzione chiamata Hypervisor-Enforced Paging Translation (HVPT), che protegge l’integrità della traduzione della memoria all’interno dell’hypervisor, rendendo più difficili gli attacchi di tipo memory corruption negli ambienti virtualizzati. HVPT si basa su HVCI (Hypervisor-Protected Code Integrity), già introdotto nel 2022, estendendo la protezione a strutture critiche del sistema contro scritture arbitrarie. In sintesi, le VM in esecuzione su Hyper-V 2025 offrono un livello di isolamento e sicurezza ancora maggiore — una garanzia importante per carichi di lavoro sensibili.
Per quanto riguarda gli ambienti container, Windows Server 2025 pone particolare enfasi sulla portabilità. Introduce infatti una funzione chiamata “Container Portability”, che semplifica lo spostamento di immagini container (e dei dati associati) tra host o ambienti diversi senza necessità di modifiche. In pratica, questa funzione aiuta gli amministratori a migrare container Windows da un ambiente on-premise a uno cloud, o da un host 2019 a uno 2025, con meno problemi di compatibilità. Windows Server 2016 è stato il primo a introdurre i container Windows (e Hyper-V container) in collaborazione con Docker, e ogni versione successiva ne ha migliorato prestazioni e compatibilità. Ora, nel 2025, la tecnologia è abbastanza matura da garantire che i container Windows siano più flessibili e facili da spostare rispetto al passato, allineandosi meglio con l’ecosistema multi-cloud e ibrido di oggi.
Infine, con uno sguardo alle applicazioni di intelligenza artificiale, questa versione introduce funzionalità per sfruttare hardware specializzato. Oltre al partizionamento GPU già citato, Microsoft descrive Windows Server 2025 come una piattaforma “AI-ready”. Grazie all’ampio supporto per memoria e CPU e alla possibilità di condividere GPU tra VM, un server Datacenter 2025 può fungere da base potente per l’addestramento di modelli IA o per l’inferenza sul campo (edge computing) in modo altamente efficiente. Anche senza hardware GPU, i miglioramenti prestazionali (come AccelNet e le ottimizzazioni di I/O) favoriscono i carichi di lavoro distribuiti di IA e l’analisi dei dati. In definitiva, Windows Server 2025 unisce i miglioramenti nella virtualizzazione tradizionale (con un Hyper-V più solido) a una comprensione profonda delle esigenze moderne (container, IA), rendendolo una scelta ideale per implementare la prossima generazione di applicazioni aziendali.
Integrazione ibrida con Azure e gestione nel cloud
Windows Server 2025 è stato progettato pensando al cloud ibrido, riconoscendo che molte organizzazioni gestiscono risorse sia on-premise che su Azure o altri ambienti cloud. Per questo motivo, questa versione include funzionalità che semplificano l’integrazione con i servizi cloud e offrono opzioni di licenza flessibili.
Una delle novità più apprezzate è la configurazione semplificata di Azure Arc. Azure Arc è la tecnologia di Microsoft che consente di proiettare e gestire server locali (o in altri cloud) come se fossero risorse all'interno di Azure. In Windows Server 2025, l’agente Azure Arc è preinstallato come Feature on Demand e include una procedura guidata grafica molto intuitiva per collegare il server ad Azure Arc. In altre parole, appena terminata l’installazione del sistema, un amministratore può avviare questa procedura (accessibile anche dalla barra delle notifiche, con un’icona di Arc) e in pochi passaggi registrare il server in Azure. Una volta collegato, si sbloccano funzionalità ibride: ad esempio, è possibile gestire il server dal portale di Azure, applicare policy centralizzate, utilizzare servizi come Azure Monitor, Microsoft Defender for Cloud, oppure sfruttare il Windows Admin Center ospitato su Azure Arc per l’amministrazione. In Windows Server 2019 o 2022 era già possibile integrare Azure Arc, ma era necessario scaricare e installare manualmente l’agente e non c’era una procedura guidata integrata; l’esperienza ora è molto più plug-and-play. Questo riflette l’obiettivo di Microsoft di semplificare la gestione unificata delle infrastrutture ibride.
Insieme ad Arc, arriva anche un nuovo modello di licenza molto vantaggioso per certi scenari: “pay-as-you-go” in abbonamento. Windows Server 2025 consente, opzionalmente, di licenziare il server in modo simile ad Azure: in base all’utilizzo mensile, invece di acquistare licenze perpetue in anticipo. Tramite Azure Arc, è possibile attivare questa sottoscrizione a consumo e l’utilizzo del server viene fatturato sull’abbonamento Azure del cliente. Questo è utile per aziende che preferiscono spese operative (OpEx) rispetto a spese in conto capitale (CapEx), o per ambienti temporanei o di laboratorio in cui il server è utilizzato solo per brevi periodi. È importante sottolineare che questa modalità coesiste con le licenze tradizionali: si tratta di un’alternativa flessibile, non di un obbligo. Windows Server 2022 aveva già accennato a qualcosa di simile con Azure Arc, ma è con il 2025 che questa opzione viene integrata pienamente.
Gestione di Windows Server tramite Azure Arc
Infine, Microsoft offre la gestione di Windows Server tramite Azure Arc, un insieme di vantaggi per chi combina Windows Server 2025 con Arc e dispone di Software Assurance. Tra questi vantaggi ci sono: accesso al Windows Admin Center direttamente da Azure (senza dover distribuire un gateway locale), opzioni di supporto remoto Just-In-Time in cui i professionisti del supporto possono fornire assistenza in modo sicuro tramite Arc, valutazioni basate sulle best practice e una configurazione semplificata di Azure Site Recovery per la protezione in caso di disastro. In sostanza, Windows Server 2025 mira a offrire agli amministratori la comodità del cloud anche nei server locali, sia per la gestione, sia per il supporto che per la continuità operativa. Per una piccola azienda, questo può significare gestire un server locale tramite un’interfaccia web moderna (Azure) senza bisogno di competenze avanzate in PowerShell o accesso tramite desktop remoto; per una grande impresa, significa poter applicare politiche coerenti e sfruttare gli investimenti fatti su Azure su tutta l’infrastruttura server.
In sintesi, Windows Server 2025 Datacenter amplia la visione ibrida già introdotta con Windows Server 2019/2022: facilita la mobilità verso il cloud e offre nuove opportunità, come il modello di licenza in abbonamento, che prima non era disponibile. Questo rende Windows Server 2025 un sistema più adattabile agli attuali ambienti IT eterogenei, dove il confine tra locale e cloud è sempre più sfumato.
Confronto con le versioni precedenti: Windows Server 2025 vs 2022, 2019, 2016, 2012
Dopo aver esaminato le novità di Windows Server 2025 Datacenter, è utile collocarle in un contesto storico. Ogni versione precedente di Windows Server ha introdotto miglioramenti rilevanti nel proprio momento, e comprendere queste differenze ci aiuta a capire quanto la piattaforma sia evoluta. Di seguito, confrontiamo brevemente Windows Server 2025 con le versioni 2022, 2019, 2016 e 2012 in aspetti chiave, incluso un riepilogo delle differenze.
Windows Server 2012/2012 R2 (rilasciato nel 2012, R2 nel 2013) è stata una versione focalizzata su virtualizzazione e archiviazione. Ha introdotto Hyper-V 3.0, il file system ReFS per la prima volta e Storage Spaces per la gestione dello storage definito via software. L'interfaccia ha adottato lo stile “Metro” di Windows 8, che inizialmente ha disorientato alcuni amministratori, e includeva il tradizionale Server Manager, ma privo di molte comodità moderne. Supportava fino a 4 TB di RAM e 64 CPU nelle edizioni Datacenter. In termini di sicurezza, offriva funzionalità di base (firewall, IPsec, AppLocker), ma mancavano ancora protezioni moderne come Credential Guard o Shielded VMs. Il supporto ufficiale è terminato a ottobre 2023, segnando la fine del ciclo di vita (anche se i clienti con Extended Security Updates possono estenderlo fino al 2026).
Windows Server 2016, rilasciato nel 2016, ha introdotto importanti novità: è stato il debutto dei container Windows e Hyper-V integrati con Docker, ha introdotto l'opzione di installazione Nano Server (un’edizione ultraleggera e priva di interfaccia grafica, pensata per il cloud, poi abbandonata) e ha aggiunto le Shielded VMs per proteggere le macchine virtuali con crittografia BitLocker in ambienti cloud ospitati. Ha inoltre migliorato la scalabilità, supportando fino a 24 TB di RAM e mantenendo 64 socket fisici con supporto per core illimitati per socket. In ambito sicurezza, ha introdotto per la prima volta Credential Guard (non attivo per impostazione predefinita) e Device Guard, oltre a Just Enough Administration e Just-In-Time Administration per ridurre la superficie d’attacco nella gestione. Il ciclo di vita è attualmente in supporto esteso fino a gennaio 2027, e molte aziende lo utilizzano ancora, anche se non riceve più aggiornamenti funzionali.
Windows Server 2019, rilasciato a fine 2018, si è concentrato sulla consolidazione delle funzionalità precedenti e sull'introduzione dell’integrazione ibrida iniziale. Ha aggiunto funzionalità come Windows Defender ATP (Advanced Threat Protection) integrata nel sistema, oltre a Exploit Guard e miglioramenti a Windows Defender Firewall con policy definite via software. In ambito cloud ibrido, ha introdotto l’integrazione con Azure Backup, Azure File Sync e la possibilità di estendere Active Directory ad Azure AD. Ha inoltre migliorato Storage Spaces Direct e aggiunto la replica di archiviazione illimitata nella versione Datacenter. I limiti hardware non sono cambiati significativamente rispetto al 2016 (24 TB di RAM, ecc.). Sempre in quel periodo è stato lanciato Windows Admin Center come piattaforma separata per la gestione via web. Windows Server 2019 ha supporto esteso fino a gennaio 2029, anche se il supporto principale è terminato nel 2024, motivo per cui molte organizzazioni stanno pianificando l’aggiornamento per usufruire di nuove funzionalità o di un supporto più duraturo.
Windows Server 2022, disponibile da metà 2021, rappresenta un'evoluzione rispetto a 2019 con un forte focus su sicurezza e prestazioni. Ha introdotto il concetto di Secured-core Server, basato su hardware con TPM 2.0, avvio protetto UEFI e VBS per fornire una protezione robusta contro malware firmware e attacchi al kernel. Ha anche aggiunto il supporto nativo per TLS 1.3 e DNS over HTTPS, migliorato l’efficienza delle connessioni TCP/SMB (es. attivando la compressione SMB) e supportato fino a 48 TB di RAM e 2.048 processori logici nei sistemi host più potenti. Windows Server 2022 è stato il primo a includere un’edizione Azure Datacenter con Hotpatching e SMB over QUIC, anche se molte di queste funzionalità sono arrivate nelle edizioni standard tramite aggiornamenti. Ha inoltre visto una maggiore integrazione con Azure Arc e ha introdotto l'opzione di Azure Automanage per le macchine virtuali con Windows Server 2022. Il supporto esteso durerà fino a ottobre 2031, rendendolo ancora oggi una valida opzione di implementazione per le aziende che non sono ancora passate a 2025.


Raccomandazioni: quale versione di Windows Server scegliere?
Con diverse versioni di Windows Server disponibili, sorge spontanea la domanda: qual è la migliore versione di Windows Server per la mia organizzazione? La risposta dipende dalle esigenze, dall’hardware disponibile e dalla strategia IT adottata (on-premise vs cloud, requisiti di sicurezza, ecc.). Di seguito forniamo alcune raccomandazioni generali:
Piccole imprese o ambienti domestici/laboratorio
Se sei una PMI con uno o due server fisici e non hai bisogno delle funzionalità più recenti, Windows Server 2019 potrebbe ancora essere sufficiente grazie alla sua stabilità e al supporto con patch garantito fino al 2029. Tuttavia, considerando che Windows Server 2025 offre importanti miglioramenti in termini di sicurezza, è consigliabile pianificare un aggiornamento a 2022 o 2025 nel medio termine. Per nuove installazioni, Windows Server 2022 può rappresentare un’opzione economica (la licenza potrebbe inizialmente costare meno rispetto a 2025) e offre sei anni in più di supporto. Tuttavia, se il budget lo consente, passare direttamente a Windows Server 2025 Datacenter offre la massima durata di supporto e funzionalità moderne orientate all’integrazione con Azure — molto utili anche per le piccole imprese che desiderano, ad esempio, gestire facilmente i backup in cloud. Inoltre, 2025 include l’opzione di licenza in abbonamento mensile, una soluzione vantaggiosa per le piccole realtà grazie ai costi iniziali più contenuti.
Grandi aziende e organizzazioni ad alta richiesta
Per le organizzazioni enterprise, la raccomandazione è di passare a Windows Server 2025 Datacenter non appena possibile. Questa versione è la più sicura e ottimizzata — ideale per ambienti in cui la protezione dei dati e la massima disponibilità sono fondamentali. Funzionalità come Hotpatching (patch senza downtime), Credential Guard e miglioramenti ad Active Directory offrono un valore immediato in termini di sicurezza. Inoltre, il supporto a lungo termine fino al 2034 garantisce stabilità dell’infrastruttura. Se la tua azienda utilizza già Windows Server 2022, puoi pianificare un aggiornamento nei prossimi 1-2 anni per sfruttare le nuove funzionalità. Se stai ancora utilizzando server con Windows Server 2016 o 2019, l’aggiornamento diventa ancora più urgente: il supporto per Windows Server 2016 termina nel 2027 e mancano molte protezioni moderne; Windows Server 2019 ha già perso il supporto mainstream (niente più nuove funzionalità) e, sebbene la sicurezza sia buona, non raggiunge il livello “Zero Trust” promosso dalla versione 2025. In sintesi, 2025 Datacenter è la miglior versione di Windows Server per le grandi aziende che vogliono restare aggiornate tecnologicamente e ridurre i rischi, a patto che le applicazioni siano compatibili. La maggior parte dei software progettati per 2016/2019 funziona senza problemi anche su 2025, ma è sempre bene verificare la compatibilità o utilizzare le modalità di compatibilità offerte da Microsoft per le applicazioni legacy.
Ambienti con forte integrazione cloud o scenari ibridi
Windows Server 2025 dà il meglio di sé se utilizzato insieme ad Azure. Se la tua strategia IT è orientata al cloud ibrido, questa versione ti semplificherà la vita: la procedura guidata di Azure Arc consente di collegare i tuoi server al pannello di controllo Azure in pochi minuti e da lì usare i servizi cloud per monitoraggio, backup, aggiornamenti e altro. Puoi persino sfruttare la licenza a consumo tramite Arc per scalare i server solo quando necessario (ad esempio, attivare un server 2025 temporaneo durante un mese di picco e pagare solo per quel periodo). Anche Windows Server 2022 supporta l’integrazione ibrida, ma la versione 2025 fa un passo avanti in termini di semplicità. Per le organizzazioni già investite in Azure, Windows Server 2025 è la scelta ideale per unificare la gestione dei carichi di lavoro locali e cloud.
Utenti individuali o sviluppatori
Pur essendo pensato per ambienti aziendali, Windows Server viene utilizzato anche da alcuni professionisti IT o sviluppatori che allestiscono laboratori personali. In questi casi, sfruttare le versioni di valutazione di 180 giorni di Windows Server 2025 può essere un ottimo modo per testare gratuitamente le novità. Se si cerca un ambiente permanente ma economico, Windows Server 2022 Standard può essere sufficiente (ad esempio per configurare un home lab di virtualizzazione). Tuttavia, va considerato che Windows Server 2025 Datacenter include miglioramenti per il supporto dei container e la compatibilità con strumenti moderni (come WinGet, Terminal, ecc.), utili anche per gli sviluppatori. Inoltre, l’edizione Essentials 2025 (per sistemi con un solo CPU e fino a 10 core) può essere ideale per piccoli uffici o laboratori, se disponibile preinstallata su hardware OEM.
In conclusione...
Windows Server 2025 Datacenter rappresenta un passo avanti significativo rispetto ai suoi predecessori. Per chi cerca la migliore versione di Windows Server in termini di innovazione e preparazione al futuro, il 2025 è la scelta naturale. Offre importanti miglioramenti delle prestazioni (soprattutto con hardware moderno), una sicurezza rafforzata di default basata sul modello Zero Trust, un’integrazione ibrida senza precedenti con Azure e la tranquillità del supporto ufficiale per il prossimo decennio. Windows Server 2022 resta un’alternativa valida per ambienti che preferiscono attendere prima di adottare le novità o che hanno già standardizzato su quella versione; ma le differenze rispetto al 2025 (come la mancanza di hotpatching generale, SMB QUIC nativo, ecc.) possono essere determinanti in base al caso d’uso. Windows Server 2019 e 2016, invece, stanno diventando soluzioni sempre più legacy, o sono ancora in uso in contesti dove non è stato possibile aggiornare — è consigliabile pianificare la migrazione, poiché il divario tecnologico rispetto al 2025 è notevole, specialmente in termini di sicurezza.
Infine, quando scegli la versione più adatta, considera le esigenze a medio e lungo termine. Se la tua organizzazione valorizza la sicurezza avanzata, le massime prestazioni e l’allineamento con il cloud, Windows Server 2025 Datacenter sarà la scelta migliore. Questa versione è pensata per essere “future-proof”, cioè pronta ad affrontare il futuro rispondendo alle esigenze del presente. Con Windows Server 2025, Microsoft offre una piattaforma server pronta per la nuova generazione dell’IT, mantenendo l’affidabilità di sempre ma aggiungendo gli strumenti necessari per affrontare le sfide emergenti dell’infrastruttura — dalla proliferazione dei dati alle minacce informatiche, fino all’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende. Esplora le novità, approfitta delle versioni di prova gratuite e preparati a portare la tua infrastruttura Windows Server al livello successivo con il 2025!





